
Ad agosto l’indice PMI manifatturiero in Italia segna 45,4 punti da 46 attesi e 44,5 precedenti
Risulta ancora in contrazione la manifattura in Eurozona. Ad agosto l’indice PMI manifatturiero finale segna 43.5 dai 43.7 punti preliminare e 42,7 precedenti. Il dato è ancora ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartacque tra contrazione ed espansione.
A livello nazionale, il PMI in Italia è salito a 45,4 punti dai 44,5 precedenti, ma risulta sotto il consensus (46 punti). La Spagna registra un peggioramento a 46,5 punti dai 47,8 del mese precedente e sotto i 48,8 attesi, mentre il dato della Francia si è attestato a 46 punti dai 45,1 precedenti e si posiziona al di sotto dei 46,4 attesi. Il PMI della Germania invece è salito a 39,1 punti rispetto ai 38,8 precedenti, centrando le attese.
«Questi numeri non sono così terribili come potrebbero sembrare a prima vista – commenta Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank. – Il motore della flessione è stato il ciclo di destoccaggio. Tuttavia, ci sono timidi segnali che indicano che questo processo si sta avvicinando alla fine, dato che ad agosto le aziende hanno ridotto la tendenza di riduzione delle scorte degli acquisti. La Germania resta un’eccezione negativa tra le grandi economie dell’euro. Questo alimenterà la discussione sul fatto che la Germania sia il malato d’Europa, anche se la nazione continua a essere una tra le economie più diversificate».
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