
Nel 2022, l’Italia ha raggiunto un valore di produzione farmaceutica di oltre 49 miliardi di euro, un valore aggiunto diretto di 10,7 miliardi di euro
Il settore farmaceutico rappresenta il 2% del Pil nazionale e potrebbe generare ulteriore ricchezza e crescita economica se si creasse un ambiente più favorevole ad aumentare gli investimenti dall’esteri.
Nel 2022, l’Italia ha raggiunto un valore di produzione farmaceutica di oltre 49 miliardi di euro, un valore aggiunto diretto di 10,7 miliardi di euro che sale a 34,4 se si considerano anche le forniture attivate e i consumi indotti, e investimenti complessivi pari a 3,3 miliardi di euro, di cui 1,4 destinati agli impianti di produzione e 1,9 alla ricerca e sviluppo.
Sono alcuni dei risultati del Libro Bianco presentato a margine del Forum Ambrosetti.
«L’Italia deve definire una strategia di medio-lungo periodo, che miri a fornire servizi di alta qualità agli utenti e a posizionare la ricerca e la filiera industriale sugli standard interazionali più avanzati», afferma Daniele Franco, già ministro dell’Economia e delle Finanze del Governo Draghi e portavoce della ricerca per attrarre gli investimenti.
«E’ urgente definire una nuova governance della spesa farmaceutica. Il meccanismo del payback farmaceutico ha rappresentato di fatto negli anni un co-finanziamento della spesa sanitaria pubblica che trasferisce sulle imprese l’onere del surplus di spesa, fissando a priori un tetto che non tiene conto dell’evoluzione dei bisogni di salute e dei trend demografici e dell’innovazione generata dalle aziende», sottolinea Nicoletta Luppi, Presidente dello Iapg.
Nello specifico, l’analisi evidenzia come 47 aziende associate a Iapg ed Eunipharma generino un valore della produzione significativo, pari a 29,3 miliardi di euro nel 2022 (60% dell’intero settore), e in crescita a ritmi superiori rispetto ai benchmark. Nell’ultimo anno, il contributo complessivo (diretto, indiretto e indotto) di queste aziende al Pil del Paese è stato pari a 19,8 miliardi di euro, un valore superiore all’1% dell’intero Pil nazionale.
Il contributo passa anche dagli investimenti – 2,1 miliardi nel 2022 con i soli investimenti in produzione e ricerca pari a circa il 61% degli investimenti del settore – preponderanti in R&S ma in netta crescita anche in ambito ambientale. In Italia, queste 47 aziende impiegano oltre 31.400 persone (il 46% dell’intero settore farmaceutico) con una particolare attenzione all’equità di genere (48,4% donne occupate), all’occupazione giovanile (7,8% del totale) e alle retribuzioni salariali (1,3 volte rispetto alla media del mercato).
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(foto ANSA)