
In molti chiudono la partita Iva per continuare come dipendenti
Giovani sempre meno attratti da alcune specifiche professioni come quella dell’artigiano il cui calo, negli ultimi 10 anni, è arrivato a registrare un passivo di circa 325mila unità (-17,4%). Questo il quadro che emerge dai dati resi disponibili dall’Inps in un’analisi stilata dall’Ufficio studi della CGIA. Dal report si evidenzia anche che molti artigiani preferiscono chiudere la partita IVA e continuare a lavorare come dipendenti confermando un’emorragia dettata anche da chi, già nel settore, decide di abbandonare il lavoro autonomo.
Chi registra, invece, un’espansione, è il settore del benessere e dell’informatica. In aumento, infatti, acconciatori, estetisti e tatuatori parallelamente a sistemisti, esperti del web marketing e social media manager. Un trend, quello del calo delle botteghe artigiane, che nasce soprattutto dall’espandersi della cultura dell’usa e getta e della consegna a domicilio. Ma anche un quadro che conferma la sempre più profonda difficoltà per alcune aziende di trovare manodopera specializzata oltre che generica.
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