
Motus E: “modificare gli incentivi, a parità di risorse stanziate, è la strada per non diventare un mercato di Serie B, con riflessi pericolosi per lo sviluppo del Paese”
Timidi segnali di recupero per il mercato dell’auto elettrica in Italia. Ad agosto sono state registrate nella Penisola 4.054 nuove vetture full electric, ovvero +77,8% rispetto allo stesso mese del 2022. E nei primi 8 mesi dell’anno le auto elettriche immatricolate in Italia sono 40.832, con un progresso del 33,2% su base annua e del 5,8% rispetto al periodo gennaio-agosto del 2021. Il parco circolante elettrico italiano si attesta così al 31 agosto a 205.380 unità.
I numeri italiani restano però ben lontani da quelli degli altri grandi Paesi europei. Gli ultimi dati disponibili, relativi al mese di luglio, indicano che in Francia le immatricolazioni full electric crescono del 31,9% a 16.895 unità (quota di mercato al 13,1%), in Germania del 68,8% a 48.724 unità (quota di mercato al 20%) e nel Regno Unito dell’87,9% a 23.010 unità (quota di mercato al 16%). Anche la Spagna continua a fare meglio dell’Italia, con un +68,2% di immatricolazioni a batteria, a 3.604 unità.
«Il progresso delle auto elettriche registrato ad agosto in Italia è un segnale positivo – nota il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso – ma occorre considerare che si tratta di un mese particolare, in cui i volumi più bassi del normale enfatizzano molto anche variazioni non particolarmente significative, connesse a fenomeni specifici sul fronte delle consegne ai clienti. L’Europa che conta è davvero troppo lontana, sarà molto importante quindi guardare con attenzione l’andamento del mercato nei prossimi mesi e all’inizio del 2024. In questo senso, un effettivo cambio di marcia in Italia può arrivare impiegando in modo più efficiente le risorse già stanziate per il settore, modificando gli incentivi per renderli più appetibili ed efficaci attraverso tre interventi chiave: eliminare il cap di prezzo per accedere alle agevolazioni, estendere il bonus in forma integrale anche per le flotte aziendali e i noleggi e rivedere la fiscalità con vantaggi chiari per chi sceglie la mobilità elettrica. Agendo su queste leve possiamo ancora evitare di vedere l’Italia trasformarsi in un mercato auto di Serie B, con pericolosi riflessi anche sullo sviluppo industriale del Paese, e potremo centrare gli ambiziosi target di crescita delle auto elettriche al 2030 contenuti nell’aggiornamento del Piano energia-clima (Pniec)».
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