
Alla fine di giugno, il deficit combinato del governo centrale, della previdenza sociale e dei governi regionali si è attestato a 30,19 miliardi
Il deficit pubblico della Spagna ha registrato un calo nella prima metà dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, grazie all’aumento del gettito fiscale favorito dalla crescita. Lo ha annunciato il Ministero del Bilancio.
Alla fine di giugno, il deficit combinato del governo centrale, della previdenza sociale e dei governi regionali si è attestato a 30,19 miliardi.
In rapporto al Pil, il deficit si è attestato al 2,14%, rispetto al 2,40% dello scorso anno – livelli non molto significativi in questa fase dell’anno, poiché le spese e le entrate delle amministrazioni pubbliche sono soggette a forti variazioni stagionali.
Secondo il Ministero, la riduzione del deficit spagnolo è dovuta in particolare all’aumento delle entrate fiscali, in particolare delle imposte sulla produzione e sulle importazioni, che sono cresciute dell’1,4% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 69,13 miliardi di euro. Questo slancio e’ stato favorito dalle imposte eccezionali sui grandi gruppi bancari ed energetici entrate in vigore il 1 gennaio, che dovrebbero consentire allo Stato di recuperare 3,5 miliardi di euro sia nel 2023 che nel 2024, secondo l’esecutivo.
E’ stato anche favorito dalla robusta crescita economica in Spagna, dove il Pil è aumentato dello 0,5% e dello 0,4% nel primo e nel secondo trimestre e dovrebbe aumentare del 2,2% nell’intero 2023, secondo le previsioni pubblicate dalla Commissione europea.
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