
La riduzione è molto ampia per il Centro (-15,7%), più contenuta per il Nord-est (-2,6%) e per il Sud e Isole (-2,4%)
Risulta in calo l’export delle regioni italiane nel secondo trimestre 2023. L‘Istat stima una flessione congiunturale per tutte le ripartizioni territoriali, a eccezione del Nord-ovest che risulta stazionario. La riduzione è molto ampia per il Centro (-15,7%), più contenuta per il Nord-est (-2,6%) e per il Sud e Isole (-2,4%).
Nel complesso dei primi 6 mesi dell’anno l’export cresce in valore (+4,2%) mostrando però notevoli differenziazioni territoriali: l’aumento delle esportazioni è marcato per il Sud (+14,0%), di poco superiore alla media nazionale per il Nord-ovest (+6,6%) e per il Centro (+5,3%), più contenuto per il Nord-est (+1,7%), mentre per le Isole si rileva una decisa contrazione (-19,6%), per effetto della contrazione delle vendite dei prodotti della raffinazione.
Nel semestre le regioni più dinamiche all’export sono Campania (+25,5%), Calabria (+20,6%), Marche (+18,2%), Molise (+16,2%) e Piemonte (+15,6%), che da solo contribuisce per 1,4 punti percentuali alla crescita tendenziale dell’export nazionale. La performance positiva di Lombardia (+3,5%) e Toscana (+10,4%) fornisce un ulteriore contributo di 1,8 punti. Per contro, si segnalano le dinamiche negative del Lazio (-9,4%), causata dalla riduzione delle esportazioni di prodotti farmaceutici, e di Sicilia (-17,2%), Sardegna (-24,3%) e Friuli-Venezia Giulia (-9,7%).
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