
Si tratta dello strumento di riferimento della Ue per contrastare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio
Domenica entrerà in vigore il Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam) nella sua fase transitoria: si tratta dello strumento di riferimento della Ue per contrastare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio. Come sintetizza Radiocor, la “Carbon tax” pareggerà il prezzo del carbonio tra i prodotti nazionali e le importazioni allo scopo di garantire che le politiche climatiche europee non vengano compromesse dalla delocalizzazione della produzione verso paesi con standard verdi meno ambiziosi o dalla sostituzione dei prodotti Ue con importazioni a maggiore intensità di carbonio.
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Nella fase transitoria, la Cbam si applicherà solo alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno.
Gli importatori Ue dei prodotti dei sette settori dovranno riferire sul volume delle loro importazioni e sulle emissioni di gas serra generate durante la loro produzione, ma senza pagare alcun aggiustamento finanziario in questa fase.
Mentre agli importatori viene chiesto di raccogliere dati per il quarto trimestre del 2023, il loro primo rapporto dovrà essere presentato solo entro il 31 gennaio 2024.
Inoltre, una serie di flessibilità sono state integrate nella struttura del Cbam per il primo anno di applicazione, come ad esempio l’utilizzo di valori predefiniti per la rendicontazione delle emissioni embedded e la possibilità di utilizzare le regole di monitoraggio, rendicontazione e verifica del paese di produzione.
La fase transitoria fungerà da periodo di apprendimento per tutte le parti interessate (importatori, produttori e autorità). Permetterà alla Commissione europea di raccogliere informazioni utili sulle emissioni incorporare nei prodotti al fine di affinare la metodologia per il periodo definitivo, che decorre dal 2026. A partire da quella data, gli importatori dovranno acquistare e restituire il numero di “certificati Cbam” corrispondenti a i gas serra incorporati nei beni interessati dalle norme importati.
Per aiutare gli importatori della Ue e gli impianti extra-Ue nell’attuazione pratica delle nuove norme, dal 1° ottobre sarà disponibile un nuovo registro transitorio Cbam per eseguire e riportare i calcoli.
La Commissione indica anche che sta mettendo gradualmente a disposizione orientamenti scritti dettagliati, materiali di formazione online e webinar, schede informative settoriali e una lista di controllo passo passo per supportare le imprese.
Le revisioni del funzionamento e della portata dei prodotti della Cbam durante la sua fase transitoria saranno concluse prima dell’inizio del periodo definitivo, così come la fattibilità di estenderne la portata ad altri beni prodotti nei settori Ets (sistema scambi delle quote di emissioni).
l commissario agli affari fiscali Paolo Gentiloni ha scritto un articolo pubblicato da Financial Times per spiegare il punto di vista Ue sulla “Carbon tax” allo scopo di rispondere alle preoccupazioni dell’industria spiegando che l’obiettivo non è difendere quote commerciali bensì sostenere gli obiettivi europei pro clima.
«La Ue sta introducendo la Cbam in modo graduale e prevedibile. Per una fase transitoria che durerà fino alla fine del 2025, gli importatori Ue di acciaio e ferro, alluminio, cemento, idrogeno, fertilizzanti ed elettricità da paesi extra-Ue dovranno solo fornire dati sull’intensità di carbonio dei loro prodotti. Quindi, a partire dal 2026, le aziende inizieranno ad acquistare e a restituire i certificati Cbam in base all’impronta di carbonio delle loro importazioni», scrive Gentiloni.
Il meccanismo prevede che i pagamenti saranno introdotti gradualmente nell’arco di un decennio fino al 2035. Per i settori interessati, ciò avverrà parallelamente all’eliminazione graduale delle quote gratuite attualmente disponibili nell’ambito dell’Ets, garantendo la parità di trattamento tra i produttori extra-Ue e quelli della Ue.
Gentiloni aggiunge: «Voglio rassicurare le aziende extra-Ue che non chiederemo mai loro più di quanto chiediamo ai produttori europei. I prezzi del carbonio già pagati nel paese di produzione possono essere detratti dal pagamento Cbam. Non ci sarà alcuna fattura dovuta nel caso in cui il prezzo del carbonio fosse superiore al prezzo dell’Ets».
(foto ANSA)