
La produzione vitivinicola italiana dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione
Il 2023 non è affatto un buon anno per la vendemmia italiana, visti gli innumerevoli eventi avversi che ci sono stati nei mesi scorsi. La produzione vitivinicola dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto nostrano nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che però registra una buona qualità del raccolto, grazie all’assenza di umidità e per le elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte.
Per il Sud questo è stato un annus horribilis: ci sono regioni importanti come Sicilia e Puglia, che rappresentano oltre 1/5 di tutto il vino del Belpaese, con perdite tra i filari fino al 40%.
Nonostante le difficoltà l’Italia si gioca ancora il primo posto come produttore mondiale di vino con la Francia, mentre la Spagna dovrebbe restare terza con 36,5 milioni di ettolitri e un calo dell’11% rispetto allo scorso anno.
FOTO: SHUTTERSTOCK