Doppio vertice ieri sulla manovra: prima Meloni-leaders e poi con i capigruppo di Camera e Senato
E’ stato un doppio vertici quello che ieri la Meloni ha svolto sulla Manovra: prima ha condotto per circa un’ora e mezza una riunione politica “ristretta” con i due viceprenier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, ma erano presenti anche il ministro per i rapporti con il parlamento Luca Ciriani e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Poi c’è stata quella con i capigruppo di Camera e Senato dei partiti di maggioranza.
Quello che è emerso, secondo quanto si apprende, è un clima di grande collaborazione. La manovra che approderà in CdM lunedì sarà “seria che, nel quadro della sostenibilità della finanza pubblica, concentrerà la sua attenzione su redditi e pensioni medio bassi, sulla famiglia e sulla sanità, in continuità con il lavoro portato avanti dal governo fin dalla precedente legge di Bilancio“, come spiegano fonti di Palazzo Chigi.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha svolto una relazione sull’impostazione della Legge, mentre la Meloni ha fatto a tutti un invito alla “prudenza“, visto anche il contesto mutato per il conflitto in Israele.
Ma le riunioni non sono finite. Domani a partire dalle 19 a Palazzo Chigi la premier vedrà le parti sociali. Un primo incontro è fissato con i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Abi, Ania, Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copragri, Alleanza cooperative italiane. A seguire alle ore 20.30 è previsto un secondo incontro con i rappresentanti di Ance, Confimi Industria, Confapi, Confetra, Confedilizia, Confimprese Italia, Finco, Cisal, Confsal, Usb, Cida, Ciu, Confedir, Confprofessioni, Confeservizi, Confintesa.
Il governo Meloni lavora a una legge di Bilancio asciutta che dovrebbe stare sui 22 miliardi di euro. Le priorità saranno taglio del cuneo, avvio della riforma dell’Irpef, misure a sostegno delle famiglie da coprire con il tesoretto di 15,7 miliardi del deficit. I restanti 6-7 miliardi verranno recuperati in gran parte con risparmi di spesa. Sul fronte sanitario si valutano una flat tax al 15% sugli straordinari del personale medico e un bonus sport.
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