
Il FMI, però, ha stime negative sul prossimo futuro dell’economia tedesca
Secondo quanto dichiarato dal presidente della banca centrale tedesca Joachim Nagel, la Germania non è il “malato d’Europa” ma di certo non se la passa molto bene. Infatti, per quanto strano possa apparire soprattutto se riferito alla nazione considerata la locomotiva d’Europa, l’economia tedesca sarebbe l’unica a registrare in questo 2023, una contrazione.
A riconoscerlo è anche lo stesso Nagel, intervenendo all’incontro annuale del FMI e della Banca Mondiale che si sta svolgendo a Marrakech, in Marocco. Il numero uno della Bundesbank, nonché membro BCE, ha confermato che la crescita tedesca «non è buona per quest’anno, ma il prossimo migliorerà», allo stesso tempo, però, non è possibile definirla il malato d’Europa come fecero gli analisti nel 1998, mentre il paese attraversava le costose conseguenze di un’economia post-riunificazione.
«Sono necessari alcuni cambiamenti strutturali, ma se si considera, ad esempio, il mercato del lavoro , stiamo ancora governando l’economia sulla piena occupazione» aggiungendo «Credo che ci sia la consapevolezza che dobbiamo fare qualcosa, ma non siamo i malati d’Europa».
In realtà, se la Bundesbank prevede che l’economia del paese crescerà dell’1,2% l’anno prossimo, in aumento rispetto al calo dello 0,3% previsto per il 2023, il Fondo monetario internazionale è di tutt’altro avviso. Infatti dal FMI stimano che la Germania sperimenterà una “continua debolezza” nella sua crescita e che la sua economia si espanderà dello 0,9% nel 2024, una previsione di crescita al di sotto della media dell’1,2% per l’intera zona euro.
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