
Qualche ora prima dell’incontro, il segretario della Cgil Maurizio Landini aveva annunciato che avrebbe disertato l’incontro. Giorgetti: “Una manovra responsabile”
Si è concluso dopo circa due ore e mezzo l’incontro a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulla Manovra, in discussione lunedì
Per l’esecutivo erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro del lavoro Marina Calderone e il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo.
Le delegazioni sindacali e datoriali sono rappresentate da Christian Ferrari per la Cgil, Luigi Sbarra per Cisl, Domenico Proietti per Uil, Francesco Paolo Capone per Ugl, Francesca Mariotti per Confindustria, Giovanni Sabatini per Abi, Maria Bianca Farina per Ania, Giacomo Basso per Casartigiani, Claudio Giovine per Cna, Marco Granelli per Confartigianato, Lino Enrico Stoppani per Confcommercio, Nico Gronchi per Confesercenti, Ettore Prandini per Coldiretti, Massimiliano Giansanti per
Confagricoltura, Tommaso Battista per Copagri, Marco Mingrone per Alleanza Cooperative Italiane, Angelo Raffaele Margiotta per Confsal.
Qualche ora prima dell’incontro il segretario della Cgil Maurizio Landini aveva annunciato che avrebbe disertato l’incontro, sottolineando che si sarebbe trattato di un «incontro che durerà un’ora e mezza a cui sono invitate 17 associazioni, cui seguirà un altro incontro con altre 17 associazioni. Ci convocano di venerdì sera e lunedì c’è il Consiglio dei ministri sulla manovra».
Di fronte alle critiche però il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti non si scompone. “Una manovra “responsabile”, ripete a tutti il ministro, che risponde alle regole europee e fa tagli “significativi” alla spesa per almeno 2 miliardi.
Considerata la dote in deficit (15,7 miliardi) si arriva già a tre quarti di quello che dovrebbe essere l’ammontare complessivo di questa manovra “leggera”, proiettata verso una cifra intorno ai 22 miliardi.
Sulla manovra illustrata alle parti sociali, spuntano intanto nuovi tasselli, come lo stanziamento di 5 miliardi per la Pa e l’apertura a sorpresa, per quanto ancora abbozzata, sul Superbonus che riguarderebbe, secondo l’Ance, una nuova possibile proroga. Ma le novità che arriveranno lunedì in consiglio dei ministri riguardano anche la fiscalità, con una mini-Ires per agevolare chi assume.
La parte del leone la fa il taglio del cuneo, finanziato al momento per il 2024, cui si affiancano le risorse per la Pa, soprattutto per la sanità, e misure per le famiglie e la natalità.
Come riferisce Ansa, alle pensioni un pacchetto ristretto di interventi, con la proroga di quota 103 e dell’Ape sociale un po’ ampliata e la possibile rivisitazione di Opzione donna. Garantite, assicura il ministro Matteo Salvini, anche le prime risorse per il Ponte sullo stretto, che dovrebbero essere attinti dai Fondi di sviluppo e coesione.
Il consiglio dei ministri di lunedì avvierà anche le prime misure della riforma fiscale, su cui il viceministro Maurizio Leo intende procedere “a tappe forzate” con un provvedimento in ogni cdm.
Si parte con due decreti legislativi, il primo con la nuova Irpef a tre aliquote (uniformando al 23% i redditi fino a 28mila euro), anche in questo caso finanziata per il 2024, e la nuova mini-Ires con una riduzione della tassazione per chi fa assunzioni e una maggiorazione se gli assunti sono giovani, donne e chi esce dal reddito di cittadinanza.
L’altro decreto, sulla fiscalità internazionale, contiene la Global minimum tax per le multinazionali, norme sulla residenza sia per le persone fisiche che per le società di capitale e norme sul reshoring, per incentivare le imprese a riportare le attività in Italia.
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Rimandata invece la potatura delle tax expenditures (“è un lavoro lungo e laborioso”, spiega Leo), mentre è escluso un intervento sulle tasse di successione: un’ipotesi spuntata nelle ultime ore, su cui si è subito alzato il muro di Forza Italia.
Nel menu di lunedì potrebbe essere inserito anche il decreto con la dote di 3,2 miliardi in deficit ricavati dalla Nadef, da destinare al conguaglio anticipato dell’adeguamento Istat per le pensioni 2024, misure per il personale della P.a. e alla gestione dei flussi migratori.
(foto ANSA)