
Il timore che la Fed torni aggressiva sui tassi inquieta le Borse europee che chiudono sulla parità una seduta nervosa
Piazza Affari chiude la seduta in calo, con il Ftse Mib che lascia sul terreno lo 0,08%, risultando la peggiore in Europa. Le principali piazze del Vecchio Continente chiudono tutte in rialzo: Francoforte termina gli scambi a +0,07%, Londra guadagna lo 0,61% e Parigi lo 0,11%
Il timore che la Fed torni aggressiva sui tassi inquieta le Borse europee che chiudono sulla parità una seduta nervosa, nonostante gli spiragli di una possibile distensione del conflitto in Medio Oriente e l’imminente visita del presidente Joe Biden.
I listini del Vecchio Continente hanno rallentato soprattutto dopo il dato delle vendite Usa sopra le attese (con conseguenti timori sulla durata della stretta monetaria) per poi azzerare le perdite sul finale. La tenuta dei consumi – unita ai risultati di Bank of America e Goldman Sachs – testimonia la tenuta dell’economia statunitense, nonostante i livelli record dei tassi d’interesse.
Sul valutario, l’euro guadagna posizioni sul dollaro a 1,0582 (da 1,0546 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 158,44 yen (157,77), mentre il biglietto verde a è 149,73. Sale ancora il gas sui 49 euro al MWh (+1%), così come il petrolio: il Wti di novembre passa di mano a 86,8 dollari al barile (+0,2%) e il Brent di dicembre a 90,1 dollari (+0,5 per cento).
Listino criptovalute in salita a +0,9%. Solana guadagna l’1,58% e Bitcoin è a +0,6%. Male Xrp (-1,64%), Binance (-1,12%) e Dogecoin (-1,83%).
Nell’azionario, tra le peggiori St (-1,5%) assieme al resto del comparto tech europeo. A dare il via alle vendite il tonfo di Nvidia sul Nasdaq (-5%) dopo la notizia che gli Usa vieteranno l’export in Cina di altri chip. Male anche Amplifon (-2,7%) e Mediobanca (-1,9%) con l’assemblea dei soci che si avvicina.
Rimbalza Tim (+3,7%) alle prese con l’offerta Kkr sulla rete e una doppia riunione del cda già nella prima settimana di novembre.
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Bene Mps (+1,4%) per la conferma del governo che nel 2024 il Mef uscirà dal capitale della banca. Fuori dal listino principale, strappa Unieuro (+7,5%) dopo l’acquisizione del 100% di Covercare.
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