Con le modifiche alla direttiva saranno coperte ulteriori categorie di attività e redditi come, appunto, le cripto-attività, finora poco tracciabili, a causa della loro natura transnazionale
L’Ecofin ha adottato la direttiva che modifica le norme sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale in relazione alla rendicontazione e allo scambio automatico di informazioni sui ricavi derivanti dalle transazioni in cripto-asset e sui “ruling fiscali” anticipati (accordi tra soggetti e amministrazioni) per gli individui più ricchi.
Scopo della direttiva è rafforzare il quadro legislativo esistente ampliando la portata degli obblighi di registrazione e comunicazione e della cooperazione amministrativa complessiva delle amministrazioni fiscali. Verrà ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
Con le modifiche alla direttiva – approvata all’unanimità come tutte le nome sul fisco – saranno coperte ulteriori categorie di attività e redditi come, appunto, le cripto-attività. Ci sarà uno scambio automatico obbligatorio tra le autorità fiscali delle informazioni che dovranno essere fornite dai fornitori di servizi di cripto-asset segnalanti.
Finora, la natura decentralizzata dei cripto-asset ha reso difficile per le amministrazioni garantire la conformità fiscale. La natura intrinsecamente transfrontaliera delle cripto-attività richiede una forte cooperazione amministrativa internazionale per garantire un’efficace riscossione delle imposte, indica il Consiglio Ue.
Sono inclusi nel campo di applicazione anche i cripto-asset emessi in modo decentralizzato, nonché le stablecoin, compresi i token di moneta elettronica e alcuni “token” non fungibili (Nft).
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