
Nei tre mesi tra luglio e settembre, le vendite sono aumentate nel complesso del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti, a settembre, sono aumentate dello 0,7% rispetto al mese precedente a 704,9 miliardi di dollari, dopo il +0,8% di agosto (rivisto dall’iniziale +0,6%); le attese erano per un +0,2%.
Rispetto a un anno prima, si è registrato un +3,8%. Escludendo le vendite di veicoli, il dato è aumentato dello 0,6% rispetto al mese precedente; escludendo veicoli e carburanti, il dato è cresciuto dello 0,6%. Nei tre mesi tra luglio e settembre, le vendite sono aumentate nel complesso del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il rapporto mensile viene elaborato dal Dipartimento del Commercio e contiene molte informazioni sull’andamento del commercio al dettaglio nella grande e nella piccola distribuzione. Non comprende i servizi, per questo monitora circa un terzo dei consumi degli americani. Si tratta di un indicatore seguito con molta attenzione da economisti e operatori dei mercati finanziari perché segnala l’andamento della domanda per consumi, che contano per circa il 70% del prodotto interno lordo.
Per elaborarlo, il ministero del Commercio contatta 13mila dettaglianti, tra piccola e grande distribuzione; non tutti nello stesso momento, ma in due fasi successive. Ne vengono pubblicate tre versioni, la terza è quella definitiva.
E’ un dato importante per il mercato azionario di solito apprezza la crescita economica. Maggiori consumi possono voler dire maggiore attività, maggiore occupazione e ulteriore spesa. E l’aumento dei profitti aziendali, una delle cause fondamentali dell’andamento dei corsi azionari. A incrementi dei consumi superiori alle attese, quindi, può seguire la crescita delle quotazioni. Tuttavia, se supera le attese, potrebbe anche portare a un rialzo dei tassi da parte della banca centrale.
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