Per Bowman, invece, l’inflazione è scesa ma sappiamo che è ancora troppo alta
Secondo quanto dichiarato dal governatore della Federal Reserve Christopher Waller, da sempre ritenuto tra i falchi più aggressivi, i funzionari della banca centrale USA dovranno “aspettare, guardare e vedere” prima di agire sui tassi di interesse. In altre parole la banca può permettersi la strategia di evitare di aumentare ulteriormente i tassi di interesse per osservare e studiare al meglio i dati macro in arrivo e i rispettivi impatti sull’economia.
«Credo che possiamo aspettare, osservare e vedere come si evolve l’economia prima di fare mosse definitive sul percorso del tasso ufficiale.
Il prossimo appuntamento con la Fed, intanto, è fissato tra due settimane , nel frattempo,, i funzionari sono impegnati nello studio, anche incrociato, dei dati per comprendere se l’economia continua a mostrare resilienza e spinge i prezzi al consumo ancora più in alto.
Condividendo la posizione del suo collega Thomas Barkin (Fed di Richmond) «Ad oggi è troppo presto per dirlo. Di conseguenza, credo che possiamo aspettare, osservare e vedere come si evolve l’economia prima di fare mosse definitive sul percorso del tasso ufficiale».
Unica certezza, o quasi, sembra essere il fatto che sono in pochi, se non nessuno, i funzionari della Fed che prevedono tagli in futuro. Più diffusa, invece, l’idea che il ciclo dei rialzi sia terminato.
Da parte sua, invece, il governatore Michelle W. Bowman riconosce che da un lato l’inflazione è scesa, «ma sappiamo che è ancora troppo alta e può essere un momento particolarmente difficile per chi deve affrontare i costi più elevati di beni di prima necessità come cibo, alloggio e trasporti. Io e i miei colleghi siamo fortemente concentrati sul ritorno dell’inflazione al 2%. La nostra capacità di raggiungere questo obiettivo dipende soprattutto dalla capacità di separare gli effetti a breve termine dai cambiamenti strutturali a lungo termine nell’economia».
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