Coinbase ha presentato alla Banca Centrale d’Irlanda la richiesta di licenza ai sensi del nuovo regolamento UE sui mercati dei cripto-asset (MiCA), che entrerà in vigore entro dicembre 2024
L’exchange di criptovalute Coinbase ha scelto l’Irlanda come principale hub operativo e normativo nell’Unione Europea. Lo ha dichiarato la stessa società alla CNBC in un’intervista esclusiva. Coinbase ha un ufficio a Dublino dal 2018. L’azienda impiega circa 100 persone in Irlanda.
Coinbase ha presentato alla Banca centrale d’Irlanda la richiesta di licenza ai sensi del nuovo regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) dell’UE, che entrerà in vigore entro dicembre 2024. Se e quando verrà approvata, Coinbase avrà una “licenza MiCA” universale che potrà quindi utilizzare per “passaportare” i suoi servizi in altri paesi dell’UE. Ciò renderebbe più semplice per la società lanciare nuovi prodotti in quei mercati senza dover richiedere licenze individuali in ciascun paese. Coinbase afferma di essere fiduciosa che sarà in grado di ottenere questa licenza.
«Negli ultimi trimestri, Coinbase ha guadagnato fino al 15%, o addirittura il 20%, dei ricavi di punta da tutta Europa – ha detto alla CNBC Paul Grewal, chief legal officer presso Coinbase. – L’azienda ha registrato 808,3 milioni di dollari di vendite a livello globale nel secondo trimestre del 2023. Ma per quanto ci riguarda, affronteremo l’opportunità in modo responsabile e misurato, lasceremo che siano i nostri clienti a guidare i nostri investimenti e a focalizzare la nostra attenzione sulle opportunità da perseguire. È un futuro entusiasmante».
MiCa è il quadro normativo dell’Ue che consente alle società crittografiche di utilizzare un’unica licenza in un paese per operare in tutti i 27 stati membri. Il regolamento impone una serie di requisiti alle società di criptovalute, in particolare agli scambi, incluso il requisito di non mescolare i fondi dei clienti con i propri asset.
La mossa di espansione arriva in un momento difficile per l’industria delle criptovalute. Le società crittografiche hanno visto i loro volumi diminuire, mentre la raccolta fondi è rallentata, poiché le condizioni macroeconomiche sono diventate più difficili e il controllo normativo è aumentato.
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