
L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet, telefono o WhatsApp, soprattutto se relative a polizze di durata temporanea
L’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, segnala 20 siti tramite i quali la distribuzione di polizze assicurative è irregolare.
Lo riporta una nota precisando che le polizze ricevute dai clienti sono false e i relativi veicoli non sono assicurati. Si tratta di https://abako-assicurazioni.it; www.attivazioneimmediata.it; https://www.agenziacabrini.com/; https://brokerflash10.wixsite.com/brokerflash; https://www.alamiassicurazioni.com/; https://cercapolizze.godaddysites.com; https:// www.agenziafiloni.it; https://www.conteassicuriamoci.eu/; https://www.assicurazionigalleni.com; www.erbettionline.eu; https://www.assicura-galleni.it/; https://insurtechitalia.com/; https://www.assicurazionivalente.it; https://noiassicuriamosemplice.webnode.it; https://assionline.webnode.it/; www.primassicurazioneit.company.site/; https://www.assi-valentini.it/ ; https://www.qisbroker.com/index.htm; https://www.assizupo.it/; https://rca24h.net/.
Assicurazioni truffa: accordo Ivass e Google
L’Ivass raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via internet o telefono (anche via WhatsApp), soprattutto se relative a polizze di durata temporanea. In particolare, l’Ivass consiglia ai consumatori di controllare, prima del pagamento del premio, che i preventivi e i contratti siano riferibili a imprese e intermediari regolarmente autorizzati e di consultare sul sito Ivass l’elenco dei siti riconducibili ad intermediari regolarmente iscritti presente nella pagina dedicata ed aggiornato con cadenza mensile.
L’Ivass sottolinea, in particolare, che i pagamenti dei premi effettuati a favore di carte di credito ricaricabili o prepagate sono irregolari e che sono irregolari anche i pagamenti effettuati a favore di persone o società non iscritte nel RUI o negli Albi delle imprese.
Le assicurazioni fotografano il Paese: meno Vita, più Danni
(foto SHUTTERSTOCK)