Lo schema dei turni di campionato della Serie A resta immutato, con tre partite dal 2024-25 in co-esclusiva tra i due broadcaster (e le altre sette solo a Dazn, anche se Sky avrebbe più big match rispetto all’attuale triennio)
Si è scritta la parola fine sul nodo diritti tv della Serie A. Nell’assemblea di Lega, con 17 voti a favore (su 20 club), l’assemblea ha appena assegnato i diritti tv fino al campionato 2028-2029 (solo 2 i voti contrari). L’ultimo rilancio messo sul piatto da Dazn e Sky per trasmettere le dieci partite del campionato di Serie A ammonta a 900 milioni di euro a stagione per cinque anni (più una quota di “revenue sharing” che potrebbe, in teoria, aumentare leggermente l’incasso per i club).
DIRITTI SERIE A: MESI DI TRATTATIVE
Esce così di scena Mediaset, che aveva fin qui provato a conquistare la partita in chiaro del sabato sera. Proseguendo con le sole Dazn (che ha messo sul piatto 700 milioni) e Sky (200 milioni), lo schema dei turni di campionato della Serie A resta immutato, con tre partite dal 2024-25 in co-esclusiva tra i due broadcaster (e le altre sette solo a Dazn, anche se Sky avrebbe più big match rispetto all’attuale triennio).
Viene così a cadere l’ipotesi del canale ufficiale della Lega Serie A che avrebbe potuto vendere direttamente agli utenti la trasmissione delle partite, con l’eventuale supporto dei fondi d’investimento o comunque di un partner finanziario (le cui buste sarebbero state aperte in caso di “no” ai broadcaster).
L’assegnazione dei diritti tv «ha avuto un lieto fine» e i club di Serie A hanno votato a favore «con un amplissima maggioranza» ha detto il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, parlando subito dopo il via libera dei club alle offerte di Dazn e Sky per il prossimo quinquennio (con 17 voti a favore, uno astenuto e 2 contrari). «È stato un lavoro intenso ed è stato fondamentale partire in anticipo».
Per il presidente del Napoli De Laurentiis si tratta della “sconfitta del calcio italiano”. «Il calcio italiano morirà. Io non voglio essere polemico, il problema è essere imprenditori o prenditori: in Italia il calcio si pensa sempre che debba essere sempre supportato dagli altri, mentre invece il calcio italiano è supportato solo dai suoi tifosi. È il tifoso il bene assoluto di un club di calcio: il rapporto deve essere con il tifoso, non con Sky o con DAZN. DAZN non è competente, non fa bene come non lo fa bene Sky al calcio italiano» ha detto in conferenza stampa.
(foto ANSA)