
Il 2 ottobre WeWork non ha pagato gli interessi dovuti ai suoi obbligazionisti, dando il via a un periodo di grazia di 30 giorni. Ha raggiunto un accordo con gli obbligazionisti per concedere altri 7 giorni di tempo per negoziare con le parti interessate prima che scatti il default
WeWork prevede di dichiarare fallimento già la prossima settimana, mentre la società sostenuta dal gruppo SoftBank è alle prese con un enorme accumulo di debiti e ingenti perdite. La società di uffici condivisi, con sede a New York, sta valutando la possibilità di presentare una petizione ai sensi del Capitolo 11 nel New Jersey. Lo ha riferito il WSJ, citando persone che hanno familiarità con la questione.
Il 2 ottobre WeWork non ha pagato gli interessi dovuti ai suoi obbligazionisti, dando il via a un periodo di grazia di 30 giorni. Il mancato pagamento sarebbe considerato un evento di default. Ieri società ha dichiarato di stipulato un accordo con i creditori per il rinvio temporaneo dei pagamenti per parte del suo debito.
La società aveva un debito netto a lungo termine di 2,9 miliardi di dollari alla fine di giugno e oltre 13 miliardi di dollari in contratti di locazione a lungo termine. Nel 2019 era valutata ben 47 miliardi di dollari.
La società è in subbuglio da quando i suoi piani di quotazione in borsa nel 2019 sono implosi in seguito allo scetticismo degli investitori sul suo modello di business che prevede l’assunzione di contratti di locazione a lungo termine. I problemi non diminuirono negli anni successivi. Alla fine è riuscita a quotarsi in borsa nel 2021 con una valutazione molto ridotta. Il suo principale sostenitore, il conglomerato giapponese SoftBank, ha investito decine di miliardi per sostenere la startup, ma la società ha continuato a perdere denaro. Ora rischia di fallire.
FOTO: SHUTTERSTOCK