
A registrare la performance migliore in Europa sono le auto. Bene vendita al dettaglio (+1,66%), viaggi (+1,59%) e banche (+1,19%). Seduta pesante per energia (-2,35%)
Le Borse europee chiudono contrastate, con Milano, Francoforte e Madrid positive, Londra in ribasso e Parigi in lieve perdita. L’indice Ftse Mib, il migliore in Europa, è salito dello 0,68%, l’indice Dax e l’Ibex hanno guadagnato lo 0,31%, rispettivamente a 15.189,80 e 9.288,69 punti. La piazza britannica ha invece perso lo 0,45% a 7.413,26 punti e quella francese lo 0,16% a 7.049,67 punti.
Sui mercati hanno da un lato pesato le dichiarazioni del membro del direttivo della Bce Isabel Schnabel secondo cui la stagione dei rialzi dei tassi non dovrebbe essere finita; dall’altro i dati Usa che mostrano una certa debolezza del mercato del lavoro statunitense, alimentando le aspettative di una pausa della stretta sui tassi. Nell’Eurozona, a settembre il tasso di disoccupazione è salito dal 6,4% al 6,5%, leggermente al di sopra delle attese degli analisti.
Sul mercato valutario, si rafforza l’euro che scambia con dollaro a 1,0736 (da 1,0615 ieri sera) sui massimi da metà settembre. La moneta unica scambia anche a 160,305 yen (da 159,7 nel closing precedente) mentre i mercati giapponesi sono rimasti chiusi per la Giornata della cultura. In calo il prezzo del petrolio con il Brent gennaio si attesta a 85,79 dollari al barile (-1,25%), mentre il Wti di pari scadenza è a 81,06 dollari (-1,33%).Scende leggermente il prezzo del gas naturale ad Amsterdam a 48,125 euro al megawattora. Chiusura in calo per lo spread tra BTp e Bund a 180 punti base, in calo rispetto ai 186 punti del closing di giovedì.
Tra i titoli a Piazza Affari, svetta Nexi che chiude in rialzo del 6,1%. Positivo il comparto bancario, guidato da Intesa Sanpaolo (+1,56%) dopo la diffusione dei conti, in una seduta in cui gli acquisti premiano anche il risparmio gestito con Finecobank (+3,5%), Mediolanum (+2%) e Anima (+5,43%), anch’essa alla prova dei conti. Tra i migliori anche Diasorin (+1,85%) dopo la trimestrale. Scivolano in fondo al listino i petroliferi con il calo del greggio sui persistenti timori di una escalation in Medio Oriente: Eni (-2,15%), Saipem (-0,77%) e Tenaris (-0,26%), ieri la migliore a seguito dei conti.
(foto FLIKR)