
SMIC, o Semiconductor Manufacturing International Co., ha registrato un fatturato di 1,62 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell’anno, in calo del 15% su base annua
Il più grande produttore di chip cinese, SMIC, registra un calo dell?80% nei profitti del terzo trimestre a causa del persistere della scarsa domanda di semiconduttori. Si tratta di un calo superiore al -64% registrato nel secondo trimestre 2019, secondo i dati aziendali. In particolare l’utile netto per quel periodo è stato di 93,98 milioni di dollari, molto al di sotto delle aspettative degli analisti di 165,1 milioni di dollari. Il fatturato ammonta a 1,62 miliardi di dollari nel terzo trimestre dell’anno, in calo del 15% su base annua, rispetto agli 1,625 miliardi di dollari previsti.
Il continuo calo della domanda di alcuni chip destinati ai prodotti di consumo, come le memorie, ha avuto un impatto negativo su SMIC, così come su aziende del calibro dei suoi rivali asiatici TSMC e Samsung. I consumatori hanno ridotto gli acquisti di dispositivi di consumo a causa dell’impennata dell’inflazione. Di conseguenza, i produttori di smartphone e PC sono stati alle prese con scorte di chip in eccesso e i prezzi dei chip di memoria sono diminuiti.
«Nel mercato cinese, il problema delle scorte elevate di prodotti iniziato nel terzo trimestre dello scorso anno è stato mitigato e le scorte sono scese a un livello relativamente sano. Ma le scorte dei clienti americani ed europei rimarranno a livelli storicamente elevati», ha affermato la società in una nota.
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