
L’indice preliminare sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan è stato pari a 60,4 punti, dopo i 63,8 registrati alla fine di ottobre; le attese erano per un lieve ribasso a 63,7 punti
A novembre, gli statunitensi si stanno dimostrando meno ottimisti sull’economia rispetto al mese precedente. L’indice preliminare sulla fiducia redatto mensilmente dall’Università del Michigan è stato pari a 60,4 punti, dopo i 63,8 registrati alla fine di ottobre; le attese erano per un lieve ribasso a 63,7 punti. Si tratta del quarto calo mensile consecutivo.
La componente che misura le aspettative per il futuro è scesa da 59,3 a 56,9, quella sulla situazione attuale è diminuita da 70,6 a 65,7.
Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative a un anno sono salite dal 4,2% al 4,4%, contro attese per un 4%, quelle a cinque anni sono cresciute dal 3% al 3,2%, con le stime al 3%. Le previsioni sull’inflazione a 5-10 anni sono ai massimi dal 2011. Nel febbraio 2020, prima dell’inizio della pandemia, l’indice era a 101 punti.
Come spiega Investing.com, l’indice sul sentiment dei consumatori del Michigan misura il livello di fiducia dei cittadini rispetto all’economia. Si tratta di un indicatore chiave, in grado di anticipare la spesa dei consumatori, che rappresenta una quota fondamentale nell’attività economica totale. Si calcola con una indagine su circa 500 consumatori.
Dati elevati alti implicano un maggiore ottimismo da parte dei consumatori. Dati superiori al previsto devono essere interpretati come positivi/rialzisti per il dollaro, mentre valori inferiori alle attese sono da interpretarsi in senso negativo/ribassista.
(foto SHUTTERSTOCK)