I prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto a un anno prima. Frena la crescita economica
I tassi sui mitui salgono ancora. Secondo il rapporto mensile Abi, a ottobre sono arrivati al 4,37% contro il 4,21% di settembre. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,45% (a settembre era il 5,35%) mentre quello sul totale dei prestiti è stato del 4,70% (a settembre era 4,61%).
Aumentano i tassi sui conti correnti delle banche, cresciuti allo 0,51% dallo 0,47% di settembre. Secondo il rapporto mensile dell’Abi inoltre il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) ad ottobre 2023 è il 3,57%. A settembre 2023 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,56%; area dell’euro 3,42%). Rispetto a giugno 2022, quando il tasso era dello 0,29% (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce), l’incremento è di 328 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso ad ottobre 2023 è il 4,47%, con un incremento di 316 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%. Ad ottobre 2023 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è aumentato allo 0,92% dallo 0,86% di settembre (0,32% a giugno 2022).
Secondo il report la crescita economia rallenta deprimendo la domanda di prestiti, che restano comunque superiori ai livelli pre-Covid. A ottobre 2023 i prestiti a imprese e famiglie sono scesi del 3,6% rispetto a un anno prima ma “non c’è una stretta creditizia” perché gli impieghi, al netto delle cartolarizzazioni, “sono superiori ai livelli pre-Covid di settembre 2019“.
In particolare i prestiti alle imprese non finanziarie sono scesi del 6,7% (erano diminuiti del 6,2% il mese prima). Scende anche il totale dei prestiti alle famiglie (-0,9%, -0,6% il mese prima), mentre la dinamica dei finanziamenti alle famiglie risulta in rallentamento rispetto al mese precedente per la componente dei prestiti per l’acquisto di abitazioni (+0,5% dopo +0,8%) e in lieve aumento per il credito al consumo (+3,6% rispetto a +3,5%).
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