
Contro le previsioni, le sigle dei sindacati hanno confermato 4 ore di sciopero invece delle 8 inizialmente decise
Durante la conferenza stampa congiunta con i segretari di Cgil, CISL e Uil, i sindacati hanno confermato 4 ore di astensione dal lavoro. In particolare Maurizio Landini ha dichiarato «L’atto di precettazione senza precedenti fatto in questa forma e misura dal governo mette in difficoltà le lavoratrici e i lavoratori. Prendiamo atto di questa scelta che il governo ha fatto, e quindi lo sciopero dei trasporti durerà 4 ore. Prendiamo atto e abbiamo un motivo in più per scioperare». Aggiungendo anche «Se fossimo rimasti nell’ambito della delibera della commissione e avessimo confermato lo sciopero così com’era, eventuali sanzioni avrebbero riguardato solo i sindacati e avevamo ragionato di assumerci questa responsabilità».
«Ad oggi c’è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia».
Soddisfatto il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che, nell’esprimere la propria soddisfazione ha aggiunto «Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero».
Dopo le decisioni dei sindacati è intervenuta anche la Premier Giorgia Meloni secondo la quale si tratta di una «Decisione di precettare condivisa e non politica». «La decisione di precettare è stata assolutamente condivisa sulla base di una indicazione che arrivava da un’autorità indipendente, non sulla base di una scelta politica. Sulla base di una scelta di mediazione tra due diritti che vanno entrambi garantiti».
La Premier ha anche aggiunto che «Non è intenzione del governo modificare la normativa sul diritto di sciopero».
Di ieri sera la lettera di precettazione firmata dal vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che limitava a quattro ore, fra le 9 e le 13, lo sciopero nazionale dei trasporti proclamato per venerdì 17 dalle maggiori sigle sindacali italiane.
Salvini ha ricordato che «Il diritto allo sciopero è sacrosanto e le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori non si toccano. Detto questo, come tanti ex sindacalisti di sinistra stanno ricordando in queste ore, esiste anche un diritto al lavoro e alla mobilità della maggioranza degli italiani che deve essere tutelato e garantito».
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI