La stima del saldo commerciale a settembre è pari a +2.346 milioni di euro (era -6.693 milioni a settembre 2022)
Risulta in calo il commercio in Italia. A settembre l’Istat stima una riduzione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le esportazioni (-4,5%) che le importazioni (-3,1%). La flessione su base mensile dell’export è più ampia per i mercati extra-Ue (-6,7%) rispetto all’area Ue (-2,4%).
Su base annua invece l’export si riduce su base annua del 6,6% in termini monetari (era +2,2% ad agosto) e dell’8,7% in volume. La riduzione dell’export in valore riguarda sia i mercati Ue (-6,3%) sia quelli extra-Ue (-6,9%). L’import segna una flessione tendenziale del 20,5% in valore, molto più ampia per l’area extra Ue (-32,4%) rispetto a quella Ue (-8,3%); in volume, mostra un calo più contenuto (-5,7%).
A livello settoriale contribuiscono maggiormente al calo dell’export metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-19,4%), sostanze e prodotti chimici (-13,7%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-13,3%), articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (-14,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-8,4%). Crescono su base annua le esportazioni di autoveicoli (+20,3%) e macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+5,4%).
Sul fronte territoriale i maggiori contributi alla flessione dell’export sono: Stati Uniti (-11,9%), Germania (-7,8%), Francia (-5,4%) e Regno Unito (-11,4%).
Nei primi nove mesi dell’anno il saldo commerciale è positivo per 20,2 miliardi (era -34,0 miliardi nello stesso periodo del 2022). A settembre ammonta a +2.346 milioni di euro dopo il -6.693 milioni di un anno fa.
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