Negativa tutta l’Europa
Nelle ultime sedute è cresciuta la sensazione di una possibile pausa sulle strette monetarie delle banche centrali anche grazie ad alcuni dati macro incoraggianti. Almeno fino ad oggi quando si è registrato un crollo dei prezzi del petrolio a causa di un aumento delle scorte statunitensi e di preoccupazioni circa la debolezza della domanda cinese.
Alla fine delle contrattazioni europee, quindi, il Ftse Mib ha perso lo 0,7%, il Ftse 100 l’1% e il Cac 40 lo 0,6%. Contro corrente, invece, il Dax che ha guadagnato lo 0,25%. Nello stesso momento, però, da Wall Street arrivano notizie di debolezze sugli indici sempre più vistose dopo un’apertura cauta. Infatti mentre in Europa si chiudevano i battenti, negli USA l’S&P 500 perdeva lo 0,22% come il Nasdaq e il Dow lo 0,4%.
Guardando a Milano è da sottolineare la buona performance delle utility con nomi come A2a, Hera e Erg. Frenano, invece, i petroliferi e su tutti, Saipem, Tenaris ed Eni. Ben comprata Leonardo dopo le ultime notizie in arrivo.
Per quanto riguarda i dati macro, dagli USA continuano le conferme su un calo dell’inflazione nei giorni scorsi e su un progressivo indebolimento del settore del lavoro, indebolimento confermato dalle nuove richieste dei sussidi di disoccupazione settimanali salite di 13.000 unità a 231.000.
Da segnalare, inoltre, anche gli interventi, oggi, di Lagarde e del il suo vice Luis de Guindos all’European Systemic Risk.
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