Landini: “il governo manda il Paese a sbattere, non lo permetteremo”. Salvini replica: “oggi milioni di italiani possono muoversi”. Meloni: “sciopero lanciato quando la manovra non l’avevo neanche pensata”
«Siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza del Paese, quelli che pagano le tasse, quelli che con il lavoro tengono in piedi questo Paese o l’hanno tenuto in piedi perché sono pensionati. La maggioranza che lavora, paga le tasse, tiene in piedi il Paese e che non viene ascoltata dal Governo, che in questo modo sta portando a sbattere Paese». Queste le parole del leader della Cgil, Maurizio Landini in piazza del Popolo nel giorno dello sciopero Cgil e Uil contro la manovra.
Adesso basta! è lo slogan principale della manifestazione, la prima tappa della mobilitazione proclamata da Cgil e Uil: un “pacchetto” di cinque giornate tra scioperi e manifestazioni in 58 città, con oltre 100 presidi che coinvolgeranno le Regioni del Nord il 24 novembre e quelle del Sud il primo dicembre, mentre Sicilia e Sardegna si fermeranno il 20 e il 27 novembre. Sono i lavoratori di Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise i primi a incrociare le braccia insieme a quelli dei trasporti, del pubblico impiego e della conoscenza, che si astengono dal lavoro in tutta Italia. Manifestazioni in programma a Firenze, Perugia, Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro, Fermo, Macerata, Lanciano, Campobasso e Roma.
«Questa piazza è una risposta democratica di persone che soffrono, che hanno pagato per essere qui – dice il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri. – E’ una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale. Bisogna avere rispetto dei lavoratori. Se volete sindacati silenziosi avete sbagliato indirizzo. Chi sta qui non si piega e non ha paura. Con quali sindacati siete abituati? Pretendete che vi diciamo sì quando non rinnovate i contratti? Quando utilizzate i soldi per la sicurezza per altre cose? Non avete fatto nulla, non avete previsto un solo euro di spesa per la sicurezza. Entrate negli ospedali pubblici e fatevi un giro per capire cosa succede».
Salvini dal canto suo parla degli italiani. «Sono orgoglioso che oggi venti milioni di italiani possano muoversi liberamente perché il diritto allo sciopero di una minoranza non può ledere il diritto al lavoro della maggioranza».
Nel merito la premier Meloni ha affermato di non poter dire che lo sciopero sia frutto di errori oggettivi del governo. «Un’autorità indipendente ha segnalato che non c’erano i requisiti di uno sciopero generale. Non è qualcosa che ho deciso io, ho grande rispetto dei diritti dei lavoratori ma nel merito posso dire poco perché lo sciopero generale contro la manovra è stato lanciato in estate, quando io la manovra non l’avevo neanche pensata», ha detto nel corso di un punto stampa a Zagabria.
La mobilitazione è stata promossa dalle due Confederazioni “per alzare i salari, per estendere i diritti e per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati e non offre futuro ai giovani. A sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale, che non solo è possibile ma necessaria e urgente“.
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