
In corso una trattativa
Per la serie: a volte tornano. E questa volta potrebbe toccare a Sam Altman il quale, dopo poco più di 24 ore dall’esonero come ad, potrebbe essere richiamato dallo stesso consiglio d’amministrazione che lo aveva sollevato dall’incarico per “mancanza di fiducia”. Un addio che faceva seguito a quello dell’altro co-fondatore Greg Brockman insieme ad altri tre ricercatori.
A premere per un suo rientro sarebbero molti degli investitori che proprio in OpenAI ed in particolare in ChatGPT, avevano riposto speranze e soprattutto capitali. In prima fila Microsoft che è il principale finanziatore di OpenAI: in suo Ceo, Satya Nadella sarebbe in contatto con Altman per riuscire a raggiungere un accordo. Il timore, o per meglio dire i timori dal momento che le possibili conseguenze sarebbero più di una, è quello di un crollo di immagine e credibilità che potrebbe far seguito all’allontanamento di Altman.
A questo si legherebbe anche la possibilità che Altman, attualmente indeciso sul da farsi, possa essere intenzionato ad avviare un’altra società che entrerebbe in concorrenza diretta con OpenAI e soci. Un pericolo non lontano visto che Altman avrebbe già il consenso di Greg Brockman e diversi finanziatori interessati ai suoi progetti. Secondo quanto pubblicato dalla stampa internazionale il 38enne di Chicago avrebbe posto delle condizioni particolarmente severe per il suo rientro e, tra queste, le dimissioni dell’intero board di OpenAi.
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