Il commercio il settore più colpito
Secondo l’Analisi sulle Liquidazioni giudiziali realizzata da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information, nei primi nove mesi dell’anno e quindi al 30 settembre, risultano essere 5.468 le imprese italiane che hanno dichiarato fallimento. Nello specifico, nel primo trimestre sono state 1.563, +8,8% sullo stesso periodo del 2022, ma in in calo del 13,5% sul terzo trimestre 2021.
I commenti di Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS sottolineano infatti un lieve incremento delle liquidazioni «Rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente stiamo assistendo ad un lieve incremento del numero di liquidazioni giudiziali, che potrebbe aumentare ancora nell’ultimo trimestre del 2023 a causa del contesto macro economico che stiamo vivendo: i problemi di liquidità per le aziende causati dalla stretta monetaria rischiano infatti di amplificare la fragilità di queste ultime. Nonostante questo continuiamo ad assistere a un netto miglioramento nelle percentuali rispetto al periodo pre-pandemia».
Un risultato, quello dei primi 9 mesi dell’anno, che vede un +1,48% sullo stesso periodo del 2022 ma che rappresenta anche un netto calo rispetto a quanto visto nel 2019. Facendo infatti un confronto si arriva ad un -32,9% rispetto allo stesso periodo del 2019
Il maggior numero di liquidazioni giudiziali si sono registrate in Lombardia (316), seguita dal Veneto (154) e poi dal Lazio (157). Dall’altro lato della classifica, quindi considerando le regioni che ne hanno presentato di meno, ci sono Basilicata (8), Molise (7) e Valle D’Aosta (1).
Considerando il problema sul fronte dei settori, invece, il commercio è quello che ne ha presentati di più, 1.738 di liquidazioni giudiziali al 30 settembre. Al secondo posto i servizi con 1.374 e il terzo settore è l’industria con 941.
FOTO: SHUTTERSTOCK