
Le criticità: fisco, inflazione, caro-tassi e carenza di manodopera frenano la crescita. Confartigianato: “zavorra da 60 miliardi”
«Una delle sfide cruciali è sicuramente l’impatto che l’evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica stanno avendo, e avranno sempre di più, sulla nostra vita quotidiana. Compreso il nostro modo di produrre. E la prima questione che dobbiamo porci è capire come cogliere le opportunità che questi cambiamenti ci offrono, senza però subirli passivamente, ma essendone protagonisti. So bene che Confartigianato, il mondo dell’artigianato nel suo complesso, ha ben chiaro quanto questa sfida sia importante. È una consapevolezza che deriva dall’eccellenza delle nostre produzioni, dalla forza delle nostre radici, dalla solidità della nostra tradizione che da sempre si coniuga con l’innovazione. Insomma, quell’unicum tutto italiano che nessun’intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire o eguagliare». A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un video messaggio realizzato in occasione dell’assemblea annuale di Confartigianato, ora in corso a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma.
Presenti anche rappresentanti delle forze economiche e sociali del Paese a sottolineare l’importanza dell’artigianato e delle micro e piccole imprese nel tessuto economico italiano. Partecipano Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, e il presidente CEI Matteo Zuppi.
Mattarella è intervenuto anche lui con un messaggio: «il settore delle piccole e medie imprese si è confermato, anche nelle recenti crisi, un elemento di positiva elasticità dell’economia del Paese, prima porta di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Espressione di creatività e delle tradizioni, l’artigianato è un carattere essenziale dell’identità italiana, con le sue inimitabili specializzazioni e competenze. L’artigianato, inoltre, rappresenta sempre più una significativa forma di iniziativa imprenditoriale giovanile ed è un fattore determinante per la valorizzazione dei borghi e delle economie locali, per contenere i fenomeni di spopolamento a cui sono soggetti. La tutela e lo sviluppo della filiera artigianale sono, dunque, priorità da perseguire, anche per non disperdere il patrimonio di esperienze accumulato».
Ma le criticità ci sono. Fisco, costo del denaro, caro-energia, burocrazia, carenza di manodopera sono tra i maggiori oneri che frenano la corsa dei 4,5 milioni di micro e piccole imprese italiane impegnate a reagire sul fronte di occupazione, sostenibilità, esportazioni. Una zavorra da 63 miliardi secondo i calcoli di Confartigianato. Dati evidenziati anche dal presidente Marco Granelli nella sua relazione all’assemblea: 28,8 miliardi di maggior tassazione rispetto all’eurozona, 16,8 miliardi di costi della burocrazia, 7,4 miliardi di impatto del caro-tassi, 10,2 miliardi per la carenza di manodopera.
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