
Contrazione anche per il settore auto elettriche pure
Il ramo dell’elettrico nel settore auto italiano è quello che arranca maggiormente nonostante gli incentivi. Infatti, secondo quanto anticipato dal ventesimo Rapporto sulla mobilità degli italiani a cura di Isfort, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, pur in presenza di una rete capillare di punti di rifornimento, la popolazione delle auto elettriche ma anche dei mezzi a due ruote come bici o micromobilità in generale, è sotto pressione.
Se aumentano le auto, infatti, non si vede un salto delle vendite sulle elettriche pure. Ma è tutto il settore dei trasporti “green” ad essere in difficoltà. Infatti il calo demografico porta ad una minore presenza di studenti e, in ultima analisi, ad una minore richiesta sui trasporti pubblici.
Una sorta di “inverno demografico” che vede, nel 2022 40 milioni di autovetture sulle strade pari ad un +1% rispetto al 2021 e al +19% negli ultimi 20 anni.
Mentre il parco auto aumenta, quelle ad alimentazione elettrica pura (escluse quindi le ibride) hanno registrato oltre 67mila immatricolazioni nel 2022 che di fatto rappresenta una variazione negativa tra il 2021 e il 2022 pari a -27%. Va meglio per le infrastrutture per la ricarica elettrica che alla fine del 2022 hanno registrato 36mila punti di ricarica (+41,2% rispetto a fine 2021). E l’Italia è ultima in Ue.
Chi se la passa peggio è il trasporto pubblico: nel 2019 contava su un 10,8% di presenze ma dopo il crollo dovuto al Covid, nel 2022 si p visto solo un 7,4% di presenze che è rimasto praticamente stabile anche nel primo semestre di quest’anno con un 7,6%.
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