I progressi dell’Italia sull’elettrico sono evidenti ma non sufficienti soprattutto in confronto agli altri Big europei
In Italia il mercato delle auto elettriche continua a crescere ma lo stacco con gli altri Paesi europei ci evidenzia che la strada da fare è ancora molta. Ad ottobre sono state immtaricolate nel Paese 5.724 nuove vetture full electric, in incremento del 56% su base annua, con una market share che sale al 4,1% dal 3,6% segnato a settembre. Nei primi 10 mesi dell’anno le auto elettriche immatricolate in Italia sono così 51.513, in progresso del 30,8% rispetto allo stesso periodo del 2022, con una quota di mercato pari al 3,9%, dal 3,6% dello stesso periodo del 2022. Il parco circolante full electric si attesta al 30 ottobre a 214.363 unità.
Il progresso sull’elettrico è quindi evidente ma lo stacco con il resto d’Europa è ancora troppo “ingombrante”. Cò che più si mette in luce è il sorpasso subito dalla Spagna che appare ormai quasi strutturale, relegandoci stabilmente all’ultimo posto tra i grandi del Continente. Da 6 mesi il Paese iberico mostra una market share delle auto elettriche costantemente superiore all’Italia: l’ultimo confronto diretto disponibile – sui dati di settembre – vede in particolare la quota di mercato full electric al 5,8% in Spagna e al 3,6% in Italia, mentre nei primi 9 mesi dell’anno il valore si attesta rispettivamente al 5,2% e al 3,9%. Rispetto al 2021 le immatricolazioni di auto elettriche in Spagna hanno segnato un +144% nei primi 9 mesi del 2023, mentre in Italia la variazione è stata pari al -5%.
Quanto agli altri big d’Europa, la market share delle auto elettriche si attesta in Francia al 19,3% a settembre e al 15,9% nei 10 mesi, in Germania rispettivamente al 14,2% e al 18,1% e nel Regno Unito al 16,6% e al 16,4%. Insomma siamo indietro.
«A pesare sono in primis i sistemi incentivanti ereditati dai precedenti governi – nota il segretario generale di Motus-E Francesco Naso – che potrebbero essere ben più efficaci sfruttando meglio le risorse già stanziate, anche per flotte e noleggi. Ma a incidere è anche l’incertezza sulle agevolazioni, che frena chi sta attendendo l’annunciata rimodulazione dei bonus. Sicuramente l’impegno dei costruttori europei per immettere sul mercato sempre più modelli sotto i 25.000 euro – incentivi esclusi – darà un’importante scossa al mercato, anche perché, analizzando l’andamento del mercato tedesco dopo lo stop degli incentivi alle elettriche, si nota come al calo dei BEV corrisponda una contrazione del mercato totale, il che vuol dire che stimolare la domanda full electric significa fare il bene del mercato auto tutto. In questo momento, peraltro, i costruttori stanno ultimando i piani di mercato per il 2024: è sempre più urgente quindi che l’Italia si doti di un quadro incentivante chiaro».
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