Lagarde: “grande incertezza su prospettive inflazione a medio termine. Tassi restrittivi finchè serve”
Nulla di nuovo sul fronte della Bce. «Ci aspettiamo che l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche continui, anche se l’inflazione complessiva potrebbe nuovamente aumentare leggermente nei prossimi mesi, principalmente a causa di alcuni effetti base. Tuttavia, le prospettive a medio termine per l’inflazione rimangono circondate da notevole incertezza». Lo ha ribadito anocra una volta la presidente Christine Lagarde nel discorso introduttivo all’audizione presso la commissione affari economici del parlamento europeo a Bruxelles.
Lagarde non ha aggiunto sostanziali novità a quanto già annunciato precedentemente sulla politica monetaria. Ha ribadito che nel contesto di sfide molteplici su scala globale, la Bce “farà la sua parte, innanzitutto assicurando che l’inflazione ritorni al nostro obiettivo di medio termine del 2%. Anche se alla finie vinceremo la guerra non è il momento di cantare vittoria. «Dobbiamo restare attenti alle differenti forze che influiscono sull’inflazione e fermamente concentrati sul nostro mandato di stabilità dei prezzi», ha aggiunto.
Ha confermato che la Bce prevede “che il mantenimento dei tassi di interesse ai livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo fornirà un contributo sostanziale al ripristino della stabilità dei prezzi”. «Le decisioni future garantiranno che i tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario. Il livello appropriato e la durata della restrizione continueranno a essere determinati in modo dipendente dai dati, valutando le prospettive di inflazione, la dinamica dell’inflazione di fondo e la forza della trasmissione della politica monetaria», ha rimarcato.
Ora per capire bene come si muoverà la Bce bisogna guardare al concreto e quindi aspettare perchè la prossima riunione di politica monetaria ci sarà il 14 dicembre a Francoforte, a ridosso di Natale.
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