Lo sciopero contro Tesla, lanciato alla fine di ottobre dal sindacato dei metalmeccanici If Metall si è poi esteso ad altri settori, tra cui quello postale. E le targhe viaggiano solo via posta
Tesla ha intrapreso un’azione legale contro lo Stato svedese, dopo il rifiuto dei lavoratori postali di consegnare le targhe per le sue nuove auto.
Lo sciopero contro Tesla, lanciato alla fine di ottobre dal sindacato dei metalmeccanici If Metall a causa del diniego del produttore di firmare un contratto collettivo sui salari, si è poi esteso ad altri settori, tra cui quello postale, con il blocco delle consegne agli uffici e alle officine di riparazione Tesla.
Dal momento che le targhe vengono consegnate solo per posta, lo sciopero rischia di impedire la circolazione delle nuove auto Tesla, cosa che il ceo Elon Musk ha definito “folle” la scorsa settimana.
Nella sua richiesta al tribunale distrettuale di Norrkoping, Tesla chiede di imporre all’Agenzia svedese dei trasporti di garantire che le targhe “tornino in possesso” dell’azienda. Chiede inoltre una multa di un milione di corone (pari a 87 mila euro) nel caso in cui l’Agenzia pubblica non dovesse applicare la decisione del tribunale.
La settimana scorsa l’Agenzia svedese dei trasporti aveva sottolineato che l’invio delle targhe era stato affidato al gruppo postale Postnord, in base a un contratto che si applica a tutte le agenzie governative.
In un’altra domanda, Tesla chiede al tribunale di Solna, alla periferia di Stoccolma, di ordinare a Postnord, di proprietà dei governi svedese e danese, di restituire le targhe.
(foto ANSA)