
La variazione resta negativa su anno. A novembre tasso disoccupazione ai massimi dal 2021
Buone notizie giungono dal commercio in Germania. Le vendite al dettaglio hanno registrato ad ottobre un incremento dell’1,1% su mese, dopo il -0,8% registrato il mese precedente, facendo anche meglio delle attese degli analisti che erano per una risalita dello 0,4%.
La variazione annua si attesta invece a -0,1% dal -4,3% rilevato a settembre e rispetto al -2% del consensus.
Quella delle vendite al dettaglio è un indicatore importante di come va l’economia nel Paese, molto osservato dagli analisti visto che la Germania è la prima potenza economica d’Europa, quarta al mondo dopo Stati Uniti, Cina e Giappone; è la quarta più grande economia in termini di PIL nominale e la quinta in termini di parità di potere d’acquisto.
Ricordiamo che per vendita al dettaglio si intende l’attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione direttamente al consumatore finale, cioè colui che utilizza i prodotti per scopi propri e non nell’esercizio di un’attività. Per fare chiarezza, il commercio al dettaglio comprende tutte le attività di vendita B2C ovvero ai consumatori finali. Il commerciante al dettaglio quindi può essere un supermercato, un negozio di elettrodomestici, o un venditore ambulante.
Cattive notizie emergono dal mercato del lavoro. Secondo quanto rileva il Federal Labour Office a novembre il tasso dei senza lavoro è salito al 5,9%, dal 5,8% del mese precedente e delle attese degli analisti. Parallelamente, c’è stato una crescita di 22 mila unità nei disoccupati, in linea con le stime di consensus, e dopo i +30 mila rilevati a ottobre.
Si tratta del tasso di disoccupazione massimo da due anni e mezzo, un segnale che la debolezza dell’attività economica sta cominciando a manifestare il proprio impatto sul mercato del lavoro tedesco.
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