
Nel 2022, a livello UE, il 34% di tutti i pernottamenti turistici trascorsi è avvenuto in soli due mesi, luglio e agosto
Nel 2023 è stato raggiunto il massimo storico di presenze turistiche a Roma con 35 milioni di pernottamenti, +9% rispetto al 2022. E’ quanto è emerso dalla ricerca Turismo a Roma e nel Lazio: rilevanza economica e convivenza sociale realizzata da Rur (Urban Research Institute) e promossa dal Consiglio Regionale Unipol del Lazio, secondo cui la Città Metropolitana di Roma concentra l’89,5% delle presenze turistiche della Regione.
Nonostante le ottime performance della Capitale, il Lazio si colloca (nel consuntivo per il 2022) al sesto posto in Italia con 36 milioni di pernottamenti, rispetto ai 38,1 dell’Emilia-Romagna, i 42,8 milioni della Toscana e i 65,9 milioni del Veneto che si colloca al primo posto. Roma e provincia concentrano appunto l’89,5% delle presenze turistiche della regione, seguono Latina con il 4,5%, Viterbo con il 3,7%, Frosinone con il 2,4% e Rieti con lo 0,4%.
Positivi gli effetti del turismo sulla crescita dell’occupazione: gli occupati nel Lazio hanno raggiunto già nel 2022, con 443 mila unità, i livelli del 2019, e sono poi cresciuti nel secondo trimestre 2023 fino a 461 mila unità pari al 19,2% degli occupati.
Guardando allo scorso anno a livello UE il 34% di tutti i pernottamenti turistici trascorsi è avvenuto in soli due mesi, luglio e agosto e in quasi tre regioni su quattro agosto è stato il mese con la più alta concentrazione di pernottamenti (170 su 242 regioni). Lo si legge in un approfondimento di Eurostat sul tema.
La regione UE con il più alto livello di stagionalità concentrata nei mesi di luglio e agosto è stata la Calabria, in Italia, con il 64,8%. Seguono la regione costiera della Romania, Sud-Est (64,5%), le regioni bulgare di Yugoiztochen (64,3%) e Severoiztochen (60,9%) e la regione croata Jadranska Hrvatska (60,2%).
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