
Meloni: “vogliamo costruire un fisco alleato di chi produce”
«Nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono commercianti, artigiani, esercizi di vicinato: voi siete dispositivi di sicurezza e socialità, il principale antidoto alla desertificazione delle nostre strade, allo spopolamento dei nostri borghi». Queste le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio all’Assemblea di Confesercenti, a Venezia.
«L’avvento del commercio elettronico e delle grandi piattaforme online sono un’innovazione che la pandemia ha contribuito ad accelerare in modo determinante. Come tutti i cambiamenti, se non è adeguatamente governato, può portare insieme a grandi opportunità anche enormi rischi. È un cambiamento che è ancora in atto, sul quale è necessario dal mio punto di vista trovare un giusto equilibrio per fare in modo che il suo impatto sul nostro sistema economico e produttivo sia sostenibile – ha spiegato. – Certo, noi possiamo contare su due punti di forza: la capacità di fare rete dei commercianti e degli artigiani italiani e la straordinaria potenza del made in Italy, un brand globale di cui i colossi del commercio non possono fare a meno e che nessun altro è in grado di eguagliare».
L’obiettivo del Governo è quello di costruire un fisco alleato di chi produce. «Essere al fianco di chi, come voi, rappresenta un pezzo importante dell’economia italiana vuol dire anche costruire un fisco alleato di chi produce e che non considera più un imprenditore, un commerciante, un artigiano come un evasore fino a prova contraria. Noi vogliamo cambiare. Il cittadino non è un suddito da vessare e il rapporto con lo Stato deve basarsi sulla fiducia e sulla collaborazione. È una visione che abbiamo declinato anche nella riforma fiscale che trova la sua attuazione concreta in alcune norme molto importanti. Penso, ad esempio, all’estensione del concordato preventivo ai contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo. È uno strumento che dà la possibilità di accordarsi preventivamente con il fisco sulle imposte da pagare, ed essere liberi da accertamenti per i due anni di durata dell’accordo che poi è rinnovabile. Un grande segnale di fiducia e di collaborazione. Perché io credo che è da qui che l’Italia deve e può ripartire. Dalla fiducia reciproca, dalla capacità di riscoprirsi parte di una comunità».
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