
Dalla pandemia in poi è un crescendo dell’ecommerce a discapito dei negozi
Ancora vendite online che surclassano quelle nei negozi. Se il trend registrato con la pandemia aveva evidenziato una realtà ormai nota, adesso è l’inflazione a costringere i consumatori a scelte specifiche.
Così l’acquisto online è ora diventato ampiamente la regola, soprattutto viste le opportunità di sconto registrate in particolare in periodo di feste. Un vero e proprio cambio nelle abitudini di consumo che mette a dura prova i negozi, in particolare quelli del settore abbigliamento, che in cinque anni ha visto un calo di 9mila unità sul numero di negozi arrivando secondo i dati di Unioncamere e InfoCamere, al livello di 78.000 esercizi commerciali.
Prendendo in esame il periodo tra il il 2019 e il 2023 il bilancio tra aperture e chiusure vede un calo di quasi l’11% dei negozi che diventa -12% se si guarda alle imprese individuali del comparto (il 53% delle imprese).
Inoltre, secondo dell’osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, nel 2023 gli acquisti online potrebbero raggiungere quota 54 miliardi di euro con una crescita del 13%.col settore dei servizi previsto in crescita del 22% (18,8 miliardi a fine anno).
Tra i servizi la voce turismo e trasporti segnerà un +27% rispetto al 2022. La penetrazione dell’online sul totale acquisti retail è pari al 12%, stabile rispetto al 2022 come anche il numero degli acquirenti online: circa 33 milioni di persone.
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