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Domani anche la BCE
Apertura poco mossa, se non addirittura stabile, per Wall Street che, in programma, vede soprattutto la Federal Reserve come protagonista della giornata. Anche per questo motivo gli indici, all’appuntamento d’apertura, registrano un S&P500 a +0,12%, un Nasdaq in salita dello 0,4% e un Dow Jones praticamente sulla parità.
Nello stesso momento in Europa, che a sua volta guarda all’appuntamento della BCE di domani, il Ftse Mib sale dello 0,13%, il Cac 40 francese arriva a 0,2% in territorio positivo il Ftse 100 inglese (la Gran Bretagna oggi ha sollevato il velo sul PIL del terzo trimestre) arriva a sfiorare lo 0,45% mentre il Dax si impigrisce su una parità che non va oltre lo 0,09%.
Come detto in agenda il cerchio rosso è tutto per la banca centrale statunitense che con ogni probabilità, secondo la maggior parte degli analisti, non dovrebbe rialzare il tasso di riferimento mantenendolo stabile nell’intervallo compreso tra il 5,25% e il 5,5%, ma gli investitori analizzeranno anche il commento del presidente della Fed Jerome Powell per trovare indizi su quanto si deciderà in merito ai futuri tagli dei tassi. Al di là delle possibili previsioni in tal senso (si guarda alla primavera come primo step per possibili tagli anche se i membri della Fed hanno spesso smentito ogni ipotesi al riguardo) attualmente il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso al 4,2% dopo aver superato il 5% in ottobre.
Tra i dati macro da ricordare è impossibile non citare quelli riguardanti l’indice dei prezzi alla produzione a novembre e le richieste settimanali di mutui, mentre tra i titoli da monitorare, una particolare attenzione sarà data a Tesla dopo il richiamo di 2 milioni di veicoli che hanno evidenziato problemi al sistema di assistenza alla guida. Sotto i riflettori anche Pfizer a causa di problemi delle guidance pubblicate (in particolare sull’impatto sugli utili derivante dall’acquisizione di Seagen).
Tra le notizie da segnalare c’è la svalutazione del peso argentino e il taglio sulla maggior parte dei sussidi voluti dal nuovo ministro dell’Economia Luis Caputo del governo di Javier Milei.
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