Il dietrofront è annunciato a margine del lavori il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Ciriani
Sono ripresi i lavori al Senato sulla Manovra. In Commissione bilancio c’è stata una riunione di maggioranza cui prendono parte, tra gli altri, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari all’economia Lucia Albano e Federico Freni ed i relatori Guido Liris(FdI), Dario Damiani(FI) e Elena Testor(Lega).
Dalle 20 e 30 è in corso una riunione tra governo, relatori e gruppi di opposizione.
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Nel pomeriggio, il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a margine della riunione con la maggioranza sulla legge di bilancio ha annunciato che il governo sta lavorando su una proposta, da inserire in Manovra, per alzare su base volontaria da 70 a 72 anni l’età pensionabile per i dirigenti medici ospedalieri ed i docenti universitari che sono anche medici ospedalieri.
«Il governo non ha deciso ma è pronto e ha preparato un testo – ha precisato – siccome ci sono proposte che vengono dalla maggioranza e dall’opposizione vorremmo discuterne. La notizia è che il governo propone 72 anni per i medici ospedalieri». Per ora sembra accantonata l’idea di aumentare l’età pensionabile anche per gli infermieri. «Gli infermieri c’era nel testo ma per ora probabilmente rimane a 70 – ha spiegato il ministro -. C’è l’aggiunta dei docenti universitari che sono medici ospedalieri. La maggioranza è concorde ma abbiamo l’intesa di parlarne con le opposizioni». «Parliamo per adesso di un’ipotesi che il governo sostiene e poi vediamo» ha concluso.
Dopo qualche ora, è arrivato il dietro front: «Il governo non depositerà la riformulazione dell’emendamento che avrebbe consentito ai dirigenti medici di andare in pensione a 72 anni. E’ una proposta su cui si è aperto già qui un dibattito ampio, quindi non è il momento, se ne parlerà eventualmente nei prossimi mesi» ha annunciato lo stesso Ciriani prima della seduta notturna della Commissione.
«Non era mai stato depositato quindi non viene ritirato – ha precisato il ministro – era una proposta, una disponibilità da parte del governo e della maggioranza a discuterne. Ma abbiamo già visto che è iniziato un dibattito gigantesco sulla questione che porterebbe via troppo tempo e forse adesso non è il momento né l’ora di discutere di una questione così importante. Quindi non lo depositeremo e ne riparleremo nei prossimi mesi». Alla domanda se sul tema fosse intervenuta anche la presidente del Consiglio, Ciriani ha replicato: «Io quando parlo, parlo perché ho motivo di parlare».
Arriva, tra gli emendamenti del governo, anche uno che provvede ad istituire, nello stato di previsione della spesa del ministero dell’Economia e delle finanze, un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per il 2024, al fine di “dare attuazione agli interventi legislativi in materia di investimenti pubblici”. La proposta bollinata presa in visione da Public Policy stabilisce anche che la dotazione sia di 48,3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 e 2026. Di conseguenza, in base a quanto si legge dalla relazione tecnica, viene ridotta la dotazione finanziaria, nei medesimi anni, del fondo speciale di parte capitale iscritto nello stato di previsione del Mef. Con il fondo, istituito dall’emendamento del governo, viene garantita la copertura di 100 milioni prevista dal tesoretto per le modifiche parlamentari sulla Manovra, utilizzato in parte (50 milioni) per finanziare gli aumenti di personale di difesa e sicurezza.
Un seconda seduta è convocata per le 23.30. Le votazioni sugli emendamenti accantonati e su quelli di governo e relatori dovrebbero proseguire ad oltranza per tutta la notte. L’obiettivo è arrivare al mandato al relatore domani intorno a metà giornata.
(foto ANSA)