
Cresce l’ottimismo per il 2024
Illy sottolinea un 2022 con un giro d’affari di 567,7 milioni. La conferma arriva anche da Cristina Scocchia ceo del gruppo che dichiara «Il 2023 ha rappresentato per noi un altro passo avanti fondamentale nel percorso che ci porta a raggiungere i nostri obiettivi strategici, abbiamo consolidato la nostra presenza a livello globale, siamo cresciuti in tutti i principali mercati e canali. Le strategie sperimentate in questo anno ci porteranno a chiudere il 2023 con un fatturato in crescita, a doppia cifra rispetto all’anno scorso, che era già stato un anno record per noi». Buone prospettive per il 2023 con un aumento a doppia cifra dell’utile netto «e dal punto di vista patrimoniale, la posizione finanziaria netta sarà in miglioramento rispetto al 2022, confermando la capacità del modello di business di garantire una solida generazione di cassa».
«Il 30 novembre abbiamo varato un nuovo piano strategico 2024-2028 che prevede un ulteriore accelerazione del nostro sviluppo internazionale. Ovviamente non prescinderà da una continua espansione della nostra redditività operativa. Sappiamo che l’inflazione è attesa in diminuzione nel 2024, ma sappiamo anche che comunque il rischio recessione non è scongiurato a causa del perdurare della crisi macro economica e geopolitica. Nonostante tutto ci apprestiamo a finire il 2023 e a iniziare il 2024 con ottimismo, perché continueremo a fare leva sul nostro modello di business multicanale, a crescere a livello internazionale e a difendere e costruire il nostro posizionamento distintivo legato alla qualità superiore e sostenibile»
Il mercato principale resterà l’Italia visto il 33% di vendite su territorio tricolore. «A livello locale – ha detto Scocchia– diamo lavoro direttamente o indirettamente a oltre 800 persone e generiamo un indotto che supera i 15 milioni all’anno. All’inizio dell’anno abbiamo varato un piano industriale che prevede 270 milioni di investimento che punta al raddoppio della capacità produttiva, all’innovazione di prodotto, alla crescita e trasformazione digitale. Tutto al fine di migliorare la nostra performance e ampliare i nostri risultati per essere poi pronti all’apertura del capitale al mercato. Quasi la metà di quei 270 milioni – ha spiegato – saranno investiti qui a Trieste, perché qui realizzeremo una seconda tosteria, amplieremo le linee di produzione di tutti i nostri articoli iconici. Trieste continuerà ad essere il cuore della nostra attività, il fulcro della nostra strategia».
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