
Parigi guida un fronte nutrito di capitali che hanno espresso riserve sull’intesa
Nessun accordo sui rider. I Paesi Ue hanno bloccato l’intesa politica, raggiunto in via provvisoria il 13 dicembre, sulle nuove norme a tutela dei rider e dei lavoratori delle piattaforme come Uber, Deliveroo e Glovo. Lo riferisce la presidenza di turno della Spagna.
Tra gli ambasciatori dei 27, riuniti questa mattina a Bruxelles, non è stata trovata la maggioranza necessaria e il dossier non è stato sottoposto al voto. A quanto si apprende, Parigi guida un fronte nutrito di capitali che hanno espresso riserve sull’intesa.
Il testo passerà ora nelle mani del governo belga, che dal 1° gennaio assumerà la presidenza Ue, e potrà riaprire i negoziati con i rappresentanti dell’Eurocamera.
Il disegno di legge approvato a dicembre mirava a garantire la corretta classificazione dello stato occupazionale: non lavoratori autonomi ma dipendenti, qualora sussistano determinate condizioni. Si parla di almeno 5,5 milioni di persone. Le nuove norme introducevano una presunzione di rapporto di lavoro subordinato che scatta quando sono presenti due indicatori di controllo o di direzione su un elenco di cinque. Questo elenco può essere ampliato dagli Stati membri. La presunzione può essere fatta valere dal lavoratore, dai suoi rappresentanti e dalle autorità competenti di propria iniziativa e può essere confutata solo se la piattaforma dimostra che il rapporto contrattuale non è un rapporto di lavoro.
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