
Utile sapere le varie differenze tra i tipi di carte
Dicembre è periodo di acquisti e la carta di credito spesso è un obbligo dettato anche dalla velocità di pagamento. Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments, il transato dei pagamenti digitali in Italia ha visto un aumento del 13%.
Di qualche mese fa la ricerca della Community Cashless Society che sottolineava come l’Italia fosse una delle nazioni più amante del contante. Infatti, tra le trenta economie con la più altra incidenza del contante, Roma si piazzava al 28° posto. A questa si aggiungevano i dati del Regional Cashless Index 2023, che premiavano la Lombardia come la regione maggiormente cashless. Ultima la Calabria, a conferma di un trend che si rispecchia anche a livello nazionale con il Meridione che occupa la parte finale della classifica.
Ma l’interesse per i pagamenti con carte aumenta ed anche la loro diffusione. Per questo motivo si guarda sempre più spesso alla tipologia di carte di credito, cosa fatta dall’Osservatorio SOStariffe.it che ha preso in considerazione sia le carte di debito, di credito e le prepagate, spesso dotate di IBAN.
Ebbene le prime, spesso già incluse nel conto corrente possono sfruttare costi di mantenimento ridotti ma utilizza i fondi presenti sul conto corrente. Le ultime, invece, ovvero le prepagate, sembrano essere più nelle corde dei più giovani visto che in alcune versioni sono disponibili anche per chi ha meno di 18 anni. Il lato negativo sono i possibili costi sulle ricariche e i limiti sulle transazioni (non tutti, infatti, accettano le prepagate). Per quanto riguarda le carte di credito bisognerà tener conto dei costi dettati da servizi, canone e mantenimento ma è possibile pagare in un secondo momento, o a rate, le spese.
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