
Ad influenzare le scelte ancora l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse
Aumenta il credito al consumo nei primi nove mesi dell’anno con un +2,3%. A dare una mano sono stati i prestiti dettati dalla ripresa del settore automotive mentre sono in calo del 3,6% i prestiti personali. Il credito alle famiglie è visto in crescita solo dal prossimo anno mentre per i primi 9 mesi di questo, invece, il tasso di default resta stabile all’1,2%
In netto calo, come detto altre volte, i mutui immobiliari con un -9,8% a differenza delle surroghe che sfiorano il 57% (56,8% per la precisione). Questa, in sintesi, la fotografia scattata dall’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia che evidenzia le conseguenze, sul credito al consumo, di fattori internazionali come il contesto geopolitico, l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse deciso dalla Bce.
La conferma arriva anche dai commenti di Assofin, Crif e Prometeia secondo cui «Continua la cautela sul mercato del credito, sia dal punto di vista delle famiglie che tendono a ridimensionare i progetti di spesa, sia dal punto di vista dell’offerta, con una maggiore attenzione sui criteri di accesso al credito per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce». Sottolineando inoltre «una generale tendenza verso la ricerca di finanziamenti con un importo più contenuto».
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