
L’obiettivo per il 2024 è di eguagliare e superare i livelli del 2019, l’anno dei record per il turismo cinese, quando l’Italia era prima destinazione in Europa con oltre 3 milioni di arrivi e 5,4 milioni di presenze
Nell’anno del Drago di Legno che inizierà con il Capodanno cinese il 10 febbraio e terminerà a gennaio 2025, i turisti cinesi torneranno sempre di più in Italia.
A confermarlo sono i dati anticipati dall’ENIT all‘Adnkronos che riguardano un aumento del +37,5% di arrivi aeroportuali dalla Cina tra il 5 e l’11 febbraio, in particolare da Shangai, Guangzhou e Pechino. L’obiettivo comunque per il 2024 è di eguagliare e se possibile superare i livelli del 2019 (pre pandemia), l’anno dei record per il turismo cinese outbound, quando l’Italia era prima destinazione in Europa con oltre 3 milioni di arrivi e 5,4 milioni di presenze.
ENIT, che ha due sedi in Cina a Pechino e Shanghai ha lavorato e sta lavorando in vista del 2024. Se la crescita che viene rilevata con il Capodanno cinese si protrae e fa convergere una serie di fattori economici si può immaginare una stagione soddisfacente. Certo è che il contesto internazionale non aiuta. Un buon andamento dei flussi che, per ora, non sembra essere intaccato dalle tensioni internazionali, dalla guerra in Ucraina a quella in Medio Oriente.
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«La ripresa del turismo italiano è cruciale per l’economia nazionale, rappresentando una fonte significativa di entrate e occupazione. Nonostante le tensioni in corso in Israele e in Ucraina, è fondamentale mantenere aperture diplomatiche e promuovere un clima di accoglienza, incoraggiando gli arrivi turistici, in particolare quelli provenienti dalla Cina» dichiara l’ad dell’ENIT Ivana Jelinic all’Adnkronos.
«L’Italia vanta una ricca eredità culturale, storica e artistica, che attrae visitatori da tutto il mondo. Gli arrivi turistici cinesi, in particolare, rappresentano una fetta importante del mercato globale, offrendo un potenziale economico notevole. In questo contesto, è imperativo gestire le crisi internazionali con saggezza, mantenendo l’appeal del nostro paese come destinazione turistica».
«Inoltre – aggiunge Jelinic -, la promozione di legami turistici con la Cina può contribuire a una maggiore comprensione reciproca e favorire la cooperazione bilaterale in altri settori. L’industria turistica è un catalizzatore per lo scambio culturale e può svolgere un ruolo chiave nel superare le barriere, promuovendo la pace e il dialogo».
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«L’ Italia affronta la situazione geopolitica in Israele e in Ucraina con approccio diplomatico equilibrato che non dovrebbe oscurare l’importanza di mantenere l’Italia come destinazione attraente per i turisti internazionali. In questo contesto, la diversificazione delle fonti di turismo, con un focus particolare sugli arrivi cinesi, può contribuire a ridurre la dipendenza da mercati specifici e garantire una maggiore stabilità economica» conclude Jelinic.
(foto ANSA)