
Poca la neve al nord e le precipitazioni al centro-sud
Se il caldo anomalo di inizio inverno ha dato una mano agli italiani per le bollette del gas, non è certo stato un evento positivo per l’agricoltura. Infatti è ampiamente aumentato il rischio siccità soprattutto sull’Italia centro-meridionale. Non è esente dallo stress idrico nemmeno il Nord che deve fare i conti con la scarsità di neve. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che sottolinea non solo i pericoli dettati dalle alte temperature ma anche dalla scarsità di precipitazioni soprattutto nel secondo semestre dell’anno secondo il Servizio informativo agrometeorologico regionale. A tutto discapito della produzione di arance (calibri più piccoli) e degli allevamenti che hanno difficoltà a reperire foraggio.
Ma le conseguenze potrebbero essere ben peggiori: il freddo aveva il compito di uccidere parassiti ed insetti che, con le temperature miti, potrebbero moltiplicarsi aggravando le perdite di 6 miliardi registrati nel 2023 dall’agricoltura nazionale tra coltivazioni e infrastrutture
Secondo quanto sostenuto da Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, «L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Un obiettivo che – continua Prandini – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm. Servono investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno».
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