
La frenata dell’inflazione osservata l’anno scorso dovrebbe essere meno pronunciata nel 2024
L’economia dell’Eurozona potrebbe aver subito una contrazione alla fine del 2023 e continuerà a faticare. Le prospettive cupe sono indicate dal vicepresidente della Bce, Luis de Guindos.
I dati in arrivo indicano che il futuro rimane incerto e le prospettive sono orientate al ribasso. Ma le previsioni sono soggette a cambiamenti a causa della natura dinamica dell’economia globale, per cui bisogna continuare ad agire con prudenza, guardando al contesto macro-economico che si prospetta in quel momento. La poltica monetaria migliore è quella decisa di volta in volta senza fare troppe previsioni a lungo termine.
Inoltre la frenata dell’inflazione osservata l’anno scorso dovrebbe essere meno pronunciata nel 2024, ha aggiunto Guindos.
Poco prima di Natale la Bce, nella sua ultima riunione di politica monetaria del 2023, ha lasciato come da attese i tassi fermi per la seconda volta consecutiva. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Adesso l’appuntamento per scoprire le prossime decisioni di politica monetaria è fissato al 25 gennaio.
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