Senza se e senza ma. Wang Yi, ministro degli Esteri di Pechino, ha ribadito (se fosse stato necessario) che l’isola fa parte di “una Cina”
Il capo della diplomazia cinese ha detto che le elezioni a Taiwan non cambieranno mai il fatto che l’isola fa parte di «una Cina» e non è «mai stata un Paese» indipendente e «non lo è stata nel passato e certamente non lo sarà in futuro». Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese.
«Qualunque sia il risultato delle elezioni, non possono cambiare il fatto fondamentale che esiste una sola Cina e Taiwan ne fa parte», ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo egiziano Sameh Shoukry al Cairo ammonendo che le iniziative a favore dell’indipendenza di Taiwan saranno «severamente punite».
Qualsiasi passo verso l’indipendenza di Taiwan sarà «severamente punito», ha continuato il ministro cinese, aggiungendo che qualsiasi iniziativa in questa direzione sarebbe in «un vicolo cieco».
«Se qualcuno sull’isola di Taiwan intende procedere verso l’indipendenza, cercherà di dividere la Cina e sarà sicuramente severamente punito dalla storia e dalla legge», ha detto Wang Yi.