
Lasciato al suo destino il colosso italiano, la multinazionale indiana decide di investire oltralpe, dove riceverà incentivi alla decarbonizzazione fino a 850 milioni
Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, ha annunciato che Mittal, a Dunquerque (nella foto), decarbonizzerà la propria acciaieria costruendo due forni elettrici e riducendo le emissioni di CO2. Un investimento da 1,8 miliardi, che in parte sarà sostenuto dallo Stato (sino a 850 milioni) e che farà leva su un contratto di fornitura a lungo termine di energia nucleare.
Ex Ilva, si va verso un “divorzio consensuale da ArcelorMittal”
Alla vigilia di giorni che si annunciano come decisivi per le sorti dell’ex Ilva, col “divorzio consensuale” tra ArcelorMittal e Invitalia in Acciaierie, la sorpresa e la critica espressa a Taranto da fonti industriali e sindacali è che Mittal, ancora una volta, sceglie di investire all’estero ma non in Italia, dove, si osserva, da anni, pur essendo socio privato di maggioranza di Acciaierie, ha abbandonato la società al suo destino, oggi in crisi gravissima e priva di mezzi per andare avanti. In sostanza, all’estero Mittal rilancia ma arretra a Taranto, come a Genova, Novi Ligure e Racconigi, altri siti ex Ilva.
Ma ciò che ha meravigliato di più, riferisce Agi, è che stavolta l’investimento di Mittal riguarda un Paese vicino all’Italia come la Francia. Questo si spiega da un lato porta a rivedere la tesi secondo cui Mittal aveva ormai virato su altre aree del mondo e scartato l’Europa, ma dall’altro sembra confermare l’idea che negli anni si è consolidata sulla multinazionale, e cioè che nel 2017 Mittal ha acquisito l’Ilva non per rilanciarla, quanto per azzerare il suo competitor più insidioso in Europa.
(foto SHUTTERSTOCK)