Con aspettative in calo nei prossimi mesi. Crescono di 8 punti i pessimisti sulla crescita
Le cooperative aderenti a Legacoop chiudono un 2023 con segno positivo dopo un altrettanto positivo bilancio registrato nel 2022. Il 40% aumenta il valore della produzione, l’80% registra un utile, questo nonostante alcuni fattori determinanti come: il peso della carenza di manodopera, per il 41%, l’aumento del costo del denaro, il 77%, come quello di materie prime e energia. E’ quanto emerge da un’indagine congiunturale sugli andamenti delle cooperative effettuata dall’Area Studi di Legacoop.
Le aspettative delle cooperative per i prossimi quattro mesi, pur di segno complessivamente positivo, come risulta dai dati di Legacoop, registrano qualche segnale di un’inversione di tendenza che si inserisce in un complessivo peggioramento delle previsioni riguardo all’andamento del contesto macroeconomico italiano, con un calo di ben 11 punti degli ottimisti, mentre i pessimisti crescono di 8 punti.
«Dopo un 2023 positivo, per il 2024 sarà indispensabile una riduzione dei tassi di interesse e politiche di sostegno agli investimenti delle imprese per la transizione verso la sostenibilità e la digitalizzazione“, afferma Simone Gamberini, presidente di Legacoop, commentando i risultati dell’indagine congiunturale. In dettaglio nell’anno appena concluso, le cooperative che hanno aumentato il fatturato, il 40% del totale registrano una maggiore concentrazione nel settore consumo-distribuzione, il 54,5%, della cultura il 53,8% e della cooperazione sociale, il 45,9%. Sul fronte dell’occupazione, le cooperative che l’hanno aumentata sono il 27% del totale e sono maggiormente concentrate nel settore della cultura, con il 34,6% in più, a seguire il settore dell’industria delle costruzioni, 30,6% e della cooperazione sociale 29,9%. Riguardo all’utile di bilancio, registrato complessivamente dall’80% delle cooperative, i settori che evidenziano una maggiore incremento sono: l’industria delle costruzioni, il 91,7% e l’agroalimentare 87,0%.
Emerge come nel 2023 ben otto cooperative su dieci hanno registrato un utile. Mentre sul fronte delle aspettative pesa una situazione di incertezza. Nonostante il 68% delle cooperative si attenda un livello stazionario della domanda, calano sensibilmente le previsioni di aumento dal 26% al 17%, che vedono una maggiore concentrazione nei settori abitativo con il 40,0%, dell’industria delle costruzioni 25%, delle attività culturali 23,1%. Dinamiche analoghe si evidenziano per l’occupazione, anche se il dato che prevale è quello di stabilità, le prospettive di aumento sono in calo rispetto alla rilevazione precedente di luglio scorso, attestandosi al 16% (-7 punti percentuali) e determinando un deterioramento nel saldo, che resta positivo, ma passa dal 6% al 4%.
La propensione agli investimenti, invece, resta positiva, il 37% delle cooperative prevede un consolidamento delle attività, il 31% una situazione di stabilità, con il 10% che si aspetta un’espansione e l’8% la realizzazione di alleanze strategiche. Tra i problemi che condizionano la propria attività, come già indicato nei dati di apertura sono al primo posto la scarsità di manodopera, seguita da l’aumento dei vari costi: del denaro, materie prime ed energia.
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